1. Tutela della famiglia, intesa come singolo e come nucleo.
- Il punto centrale del programma della nostra Amministrazione è quello che vede l’importanza di politiche che supportino concretamente le famiglie e agevolino la scelta di generare, crescere ed educare i figli perché questo non rappresenta un importante evento solo privato, ma un fattore decisivo per lo sviluppo economico, la crescita sociale, il rinnovamento culturale, l’arricchimento e la rivitalizzazione dell’intera società.
Siamo convinti dell’importanza di investire sul potenziale offerto dalle famiglie così da rafforzare la coesione sociale e dare una spinta ed una nuova direzione allo sviluppo e contrastare le dinamiche demografiche della nostra città, caratterizzate dalle “culle vuote”.
La famiglia svolge una funzione fondamentale nella società, per i molteplici compiti che assolve per garantire la qualità della vita presente e per lo sviluppo della società futura.
In tale cammino evolutivo la famiglia è chiamata ad un ruolo primario per trasmettere alle giovani generazioni il primato dell’essere sull’avere; il primato della persona sulle cose; il passaggio dall’indifferenza all’interessamento per l’altro e dal rifiuto all’accoglienza.
Alla Famiglia vengono riconosciuti molteplici compiti:
a) procreativi ed educativi;
b) assistenziali e di cura dei propri cari;
c) solidarietà e coesione sociale;
d) economici;
e) socializzante e di formazione culturale;
f) sostegno nelle difficolta e di protezione dai pericoli esterni.
E’ necessario pertanto che tutti questi aspetti che riguardano il ciclo di vita della Famiglia, vengano toccati, come una collana in cui devono essere presenti tutti gli anelli, affinché possa svolgere appieno la sua funzione.
Diverse di queste funzioni non possono essere delegate al pubblico, e quelle che lo possono essere, hanno dei costi insostenibili e non paragonabili alla gratuità e alla qualità che possono offrire i genitori e gli altri componenti della rete familiare. La famiglia rappresenta quindi la prima palestra di vita e di socialità, soprattutto se sono presenti altri fratelli o sorelle, con i quali si impara prima la condivisione e l’accettazione degli ‘altri’, e non soltanto dell’’io’. La famiglia rappresenta peraltro la risposta più efficace al progressivo individualismo e, soprattutto, alla progressiva solitudine che caratterizza la nostra società.
Chiaramente siamo consapevoli che non bastano misure parziali e bonus o interventi transitori, che costituiscono solo delle “boccate di ossigeno”, ma che occorrono interventi mirati, integrati, strutturali, e partecipati, con l’obiettivo di sostenere e potenziare le funzioni già oggi svolte dalle famiglie per il benessere dei propri componenti rafforzando innanzitutto la solidarietà tra i generi e le generazioni.
Da queste premesse i nostri interventi:
a) Sostegno alla natalità;
b) Contributo iscrizione attività sportive.
1.1 Sostegno alla natalità.
I dati sul crescente invecchiamento della popolazione e sulla progressiva riduzione delle nascite, certificano un avvitamento delle dinamiche demografiche che ci sta facendo entrare sempre di più in un inverno demografico: nel 2018 a Muggiò il saldo nascite/morti è negativo.
Vogliamo quindi attivare politiche che concretamente (e non a parole!) invertano l’attuale trend negativo.
Per fare questo il primo passo è rappresentato dalla accettazione di un principio basilare: i figli rappresentano un bene sociale e una ricchezza da tutelare, a beneficio di tutta la società.
Per questo riteniamo necessario attivare politiche familiari lontane da un’ottica assistenzialista ma a supporto di una scelta che oggi appare sempre più difficile, quella legata alla scelta di creare una famiglia o ampliare quella esistente. Siamo convinti che la nascita di un figlio non debba rappresentare un elemento di progressivo impoverimento del nucleo familiare, come invece adesso avviene (in Italia la nascita del 3’ figlio – dati ISTAT – fa sì che la famiglia abbia il 42,0% di probabilità di entrare nella fascia di povertà relativa) quindi verrà istituito un contributo di 500,00 euro una tantum alla nascita di ogni bambino.
1.2 Contributo iscrizione attività sportive.
Se con il termine “integrazione” si indica l‘insieme di processi sociali e culturali che rendono individuo membro di una società, lo sport ne è lo strumento principale.
Lo sport è un veicolo di inclusione, partecipazione e aggregazione sociale nonché uno strumento di benessere psicofisico e di prevenzione. Inoltre, svolge un ruolo sociale fondamentale in quanto strumento di educazione e formazione che permette lo sviluppo di capacità e abilità essenziali per la crescita equilibrata di ciascun individuo.
Lo sport promuove il benessere fisico e sociale e va inteso non solo come performance volta al raggiungimento di prestazioni eccellenti, ma anche come incentivo all’aggregazione sociale e come strumento di prevenzione e promozione della salute.
Fare sport è quindi un’esperienza di socializzazione che non deriva solo da fattori generici (quali, ad esempio, il fatto che lo sport, come qualsiasi altra attività, è un pretesto per frequentare altre persone, per uscire di casa, ecc.) ma deriva da fattori più specifici, quali quelli originati dalla costituzione di un vero e proprio gruppo sociale che ha uno scopo da raggiungere e che utilizza metodi e strumenti prefissati.
Pertanto tramite lo strumento dello sport è possibile vedere come, da una dimensione individuale, di recupero della propria integrità e del proprio benessere personale, , si può accedere ad una dimensione più ampia che permette una integrazione sociale, dove le esperienze (la fatica fisica, l’agonismo, la tensione, le emozioni di gioia e di delusione, fino al risultato conclusivo di sconfitta o di successo) vengono sempre condivise e mai subite, soprattutto quelle negative, in solitudine.
I ragazzi attraverso lo sport sperimentano di far parte di una rete sociale, di avere una base sicura di riferimento che si occupa e si preoccupa per loro, per il loro benessere e per la loro miglior performance individuale e di squadra, senza pretese impossibili e senza pressioni incalzanti.
Ed ecco quindi l’altro anello della collana di aiuti alla famiglia: un contributo (che andremo a quantificare in base alle risorse economiche dell’ente) per ogni nuova iscrizione dei ragazzi dai 6 ai 14 anni ad una associazione sportiva presente sul territorio cittadino (verrà erogato un solo contributo per ragazzo).
Il sostegno alle famiglie nell’ambito sportivo si integra con l’ampliamento dei progetti di promozione sportiva nelle scuole e non può prescindere da interventi manutentivi ordinari e straordinari negli impianti sportivi e palestre.
Questo intervento ha per noi un significato molto importante anche per rispondere ad un grave problema che vive la nostra società: il bisogno di integrazione delle minoranze e dei gruppi a rischio di emarginazione sociale e di chi è diversamente abile.
Nello sport le naturali differenze di origine, di colore, di lingua e di cultura sono fondamentali per accrescere ed arricchire il singolo individuo. Nel gioco esistono diversità di ruoli e caratteristiche; dal giusto mix nasce il team vincente. Lo spirito di squadra favorisce la coesione valorizzando in senso positivo l’unicità di ogni persona.
Il linguaggio sportivo è universale, supera confini, lingue, religioni ed ideologie e possiede la capacità di unire le persone, creando ponti e favorendo il dialogo e l’accoglienza.
Il confronto, la conoscenza e lo scambio, sono alla base di tutti i progetti e le azioni che vogliono puntare a sconfiggere il problema del razzismo e delle discriminazioni. È dall’incontrarsi e intrecciare relazioni, infatti, che nasce la possibilità di conoscersi e di superare paure e pregiudizi, che nella maggior parte dei casi danno vita ai fenomeni di esclusione sociale. Lo sport è in questo senso un elemento facilitatore: se la discriminazione nasce dall’assenza di conoscenza dell’altro da noi, da chi è considerato “diverso”, lo sport permette la conoscenza e agevola la comunicazione in quanto linguaggio non verbale.
Siamo convinti quindi che per affrontare i molti problemi di inclusione sociale che anche la nostra città ha, lo sport sia un veicolo potente: si rivolge a tutti senza distinzioni, parla un linguaggio universale e promuove e diffonde valori fondamentali per l’integrazione, quali il merito, l’impegno e l’uguaglianza: ai blocchi di partenza siamo tutti uguali.
Altre idee che vogliamo meglio approfondire per non illudere i cittadini soprattutto in tema di contribuiti e soprattutto basandoci anche su contributi regionali.
1.3 Fondo asilo 0-6 anni.
Un ulteriore anello della collana di interventi su cui vogliamo intervenire è relativo alla fascia 0 – 6 anni, con l’istituzione di un fondo destinato a contribuire al pagamento delle rette dell’asilo nido e della scuola materna.
Perché a tutti?
Perché l’attuale sistema tariffario si basa sull’ISEE, le cui scale di equivalenza sono state calcolate sui costi di mantenimento primari (relativi al mangiare, dormire e abbigliamento), ma non considerano tutti gli altri costi necessari alla crescita dei figli (salute, scuola, cultura, trasporti, vita sociale, etc.) che gravano sulla famiglia fino all’ inserimento lavorativo e autonomia economica.
1.4 Bonus testi scolastici.
Acquistare i libri scolastici è un’impresa non sempre facile. Non perché non si trovino in libreria, ma per i prezzi che aumentano vertiginosamente di anno in anno e per il numero di famiglie in difficoltà che cresce purtroppo sempre di più. Le spese scolastiche sono ingenti e i genitori faticano ad acquistare i libri di testo già alla scuola primaria. L’Unione degli Studenti ha svolto un’accurata ricerca in cui emerge, tristemente, il fatto che il costo dei manuali è in aumento e l’accesso al sapere viene determinato anche dai fattori economici e sociali che influenzano le possibilità dei giovani di studiare e apprendere.
In che consiste l’aiuto? In un contributo per nucleo famigliare (se ci sono più figli studenti, verrà erogato un solo contributo per nucleo).
È un beneficio erogato per contribuire alla fornitura di testi scolastici, per gli iscritti e frequentanti la scuola secondaria di 1° e di 2° grado che appartengono a nuclei familiari che presentano un valore ISEE 2018 in corso di validità inferiore o uguale a € 15494
Se la scuola è “laboratorio” e il tempo libero è “avventura”, la famiglia è cura, è incontro/scontro di generazioni e generi, è appartenenza e legame, lingua madre, visione del mondo, identità. In una parola, la famiglia è cultura.
Partendo quindi dalla convinzione che una famiglia si interfaccia da un lato con ciascuno dei suoi membri, dall’altro lato, con altre famiglie, con i servizi, la scuola, la società nel suo insieme, siamo così convinti che “lavorare” per la Famiglia preveda un vero e proprio cambiamento di ottica e di prospettiva, così da vedere tutti gli interventi non in una base assistenziale, ma di una vera e nuova visione culturale, che vogliamo instituire una delega alla Famiglia da affidare all’Assessorato alla Cultura.