Aggiungi un posto a casa, c’è un migrante in più
© AP ITALIA
13:26 17.07.2018
Mario Sommossa
Amare gli immigrati e desiderare che l’accoglienza verso di loro sia generosa e disinteressata è politicamente corretto.
Chi non prova questi sentimenti è certamente razzista o addirittura “fascista”.
Solo chi è “progressista” o fedele seguace delle parole di questo Papa sa che è giusto e corretto consentire a migliaia di africani di venire a cercare la loro legittima dose di fortuna nel nostro Paese. Sono dei senza cuore coloro che affermano che gli abitanti dell’Africa sono un miliardo e quattrocento milioni e che noi non possiamo accoglierli tutti.
Nella peggiore delle ipotesi quanti verranno in Europa non saranno mai piu’ di un centinaio di milioni. D’altra parte, sappiamo benissimo che non tutti vogliono venire da noi: alcuni preferiscono Francia o Germania e la maggior parte emigra solo verso Paesi confinanti a quello da cui vogliono uscire. Noi siamo ricchi e loro poveri. Noi li abbiamo sfruttati per secoli e ora è bene che li si ripaghi dando loro vitto, alloggio, cure mediche gratuite (anche odontoiatriche) e un po’ di argent de poche. I veri “progressisti”, le persone di sinistra, sono naturalmente generosi ed è giusto che noi si rinunci a qualcosa per poterlo condividere con loro.
Sull’onda di questi sani principi e dopo la benemerita manifestazione detta delle “magliette rosse”, il quotidiano romano Il Tempo ha condotto un esperimento sociale sui vip che hanno fatto dichiarazioni ‘porti aperti, ‘emorragie umanitarie” e firmato appelli di Rolling Stones.
Un giornalista si è finto ONG “International Open Blue Sea” e, telefonando a ciascuno di loro, alla domanda “Ospiterebbe un profugo in casa sua (non una famiglia intera) per un limitato periodo di tempo?”, ha ottenuto le seguenti risposte:
Gad Lerner: “Non si sente bene, c’è il treno” click.
Linus: a buttato giù il telefono.
Lo stilista Ennio Capasa: “Ehm… ehm… per quest’anno sono troppo impegnato all’estero. Ne riparliamo l’anno prossimo”.
Il Tempo: “Ma non potrebbe aiutarci a trovare un’altra sistemazione per un bisognoso?”
Capasa: “No, quest’anno sarò spesso in Asia, non posso aiutarvi” click.
Marco D’Amore (attore di Gomorra): “Ricevo due miliardi di proposte all’anno, come questa. Contattate mio fratello”.
Costantino Della Gherardesca: “sono impegnato all’estero”.
Lo scrittore Erri De Luca: “Io lo farei pure, dipende da quello che dicono in famiglia”.
Massimo Coppola (direttore di Rolling Stones): “Io sto già facendo molto per i rifugiati con un’iniziativa sulla mia rivista. Se andate in edicola e la comprate lo vedrete”
David Parenzo: “Sono impegnato col lavoro alla radio”.
Il senatore del Pd, Nicola La Torre: “Sono contrario all’idea di mettere a disposizione casa mia come una specie di albergo e all’idea di lasciare gente a casa mia senza di me”.
Deputato del Pd, Emanuele Fiano: “No. Non posso per motivi logistici”
Esterino Montino (PD): “Non sono disponibile. Ho casa piccola”.
Alessandra Moretti, dirigente Pd: “Eh ma io non sono sempre a Vicenza… poi bisogna vedere i tempi, se sono disponibili in famiglia…”
Dario Vergassola: “No perché ho la casa già piena di parenti”.
Leo Gullotta: “No. Sto facendo i lavori in casa e ci sono gli operai”.
Il Tempo: “Allora tra un mese o due?”
Gullotta: “I lavori saranno lunghi…”
Pupi Avati: “In questo momento non posso, perché vivo una situazione familiare complicata”.
Piero Fassino: “No, ho problemi in famiglia”.
Giuseppe Fioroni (Pd): “No!”
Cesare Damiano, ex ministro lavoro (Pd): “Ho una casa relativamente piccola e negli spazi liberi ci sono i miei scatoloni per cui lo spazio per l’immigrato non c’è”.
L’attore Massimo Ghini: “Ehm… sono impegnato sul set” click.
L’attore: Paolo Ruffini: “No! Non mi interessa minimamente!”
L’attore Gabriele Lavia: “Casa mia è molto piccola e non ho possibilità”.
Giancarlo Magalli: “Ho casa grande come estensione, ma è piccola come numero di camere e non avendo la camera degli ospiti, quindi no”.
Valeria Fedeli (Pd): “No. non ho la camera degli ospiti”.
Massimo Cacciari: “ASSOLUTAMENTE NO! Non voglio tenere una persona in casa mia senza nessuna forma di controllo”.
Contattati via WhatsApp hanno letto il messaggio, ma non hanno risposto: Claudio Amendola; Tommaso Cerno; Luigi Lo Cascio; Beatrice Lorenzin.
E’ un peccato che tutti costoro non abbiano potuto contribuire alla doverosa accoglienza ma siamo certi che molti altri “generosi” tra quelli che manifestano agli sbarchi dei migranti o che spendono sacrosante parole contro i “razzisti” e i “fascisti” offriranno immediatamente la loro disponibilità.
Se tra i lettori di questo articolo c’è qualcuno che conosce dei buoni cattolici o dei militanti della nostra ottima “sinistra”, per favore, li informi che c’è bisogno di loro. Io non posso ospitare perché’ parto in vacanza.
L’opinione dell’autore può non coincidere con la posizione della redazione.