Questa e’ una mozione politica, una mozione per marcare il territorio, una mozione che segue quella presentata dal Pd in parlamento , in regione Lombardia e in tutti i comuni. E’ una strategia di lotta e di governo, mira a rinsaldare la presa del Pd sulla società’ civile, su quella parte della società’ che risponde meccanicamente allo squillo di tromba che chiama all’adunata.
A quella parte dell’Italia dei professionisti dell’ antifascismo, che gridano al fascismo come solo male assoluto sorvolando con una alzata di spalle e un senso di malcelata insofferenza ai totalitarismi di sinistra alimentati dalla stessa intolleranza, dai metodi e dai fini eversivi che si vogliono condannare a destra. Totalitarismo, aggettivo che nasconde la matrice marxista dei vari movimenti anarco – insurrenzionalisti, no tav , no a tutto, che possiamo definire la galassia antagonista di estrema sinistra.

il fascismo o quello che voi considerate tale non si può’ combattere usando i metodi fascisti. E la vostra mozione e’ intrisa di fascismo. Le dittature, i totalitarismi sono portatori del pensiero unico: i roghi dei libri, l’abbattimento dei simboli della cultura, le liste di proscrizione di chi non la pensa come voi, l’utilizzo dello sberleffo per ridicolizzare l’avversario politico, le menzogne di ogni tipo, le fake news in chiave moderna. L’egemonizzare il terreno di gioco con la propria cultura, le proprie idee che vengono proposte come verita’ inconfutabili a cui tutti devono adeguarsi, pena l’esclusione e la morte civile. E’ il metodo dell’arco costituzionale che imperversava negli anni 70.
E’ lo strabismo di chi a sinistra non ha mai fatto e non vuole fare i conti con il proprio passato.
L’eversione sta da una parte sola: quella degli avversari politici. E gli avversari coincidono con coloro che non si inginocchiano in adorazione del pensiero unico.
Ci proponete una mozione il cui esito e’ scontato dati i numeri e il poco coraggio e il conformismo di quelle forze politiche che in maggioranza sono riuscite a dire di rifarsi al liberalismo o al cattolicesimo e alla democrazia
Per sciogliere un partito devono avverarsi alcune condizioni : che la magistratura accerti una organizzazione stabile che concretamente possa attentare con fatti e non solo parole ( anche se non condivisibili) all’integrità’ dello stato ed ed e’ necessaria una sentenza giudiziaria che lo certifichi. Che l’istanza di scioglimento sia valutata dal Ministro degli Interni, sentito il Consiglio dei Ministri.

C’e’ una via piu’ breve e veloce e del tutto politica:

Io e tutti i liberali , i veri e autenticamente liberali non sono per la seconda via:

il controllo democratico deve esserci per tutelare ma attenzione a contrastare le opinioni….i reati di istigazione spesso sono parole a ruota libera senza conseguenze se non si scopre una organizzazione dietro forte e radicata. Quindi

e’ possibile. Ma attenzione: la garanzia costituzionale vuole che, affinché il governo sciolga un partito, ci sia prima un giudice che con una sentenza accerti che siamo in presenza di un caso di ricostituzione del disciolto partito fascista. La libertà di associazione, garantita dall’articolo 18, può essere limitata solo attraverso debiti accertamenti. Altrimenti è sempre pericoloso.”
“La nostra legge non dà una definizione ideologicamente orientata. Infatti ingloba tutte le associazioni armate o violente che perseguono con la violenza fini politici. L’articolo 18 della Costituzione vieta tutte le associazioni militari che abbiano scopi politici. E questo vale per tutte le organizzazioni di qualsiasi matrice, a destra come a sinistra. Ma anche in questo caso è necessaria una sentenza giudiziaria che lo certifichi. Solo così si può procedere allo scioglimento.”
Lo sforzo costante di chi ama il dialogo e’ quello di capire le idee che non si condividono.
E’ normale che ciascuno valuti diversamente il valore di questo o quel pericolo, ma almeno ,ci si dovrebbe riconoscere il reciproco desiderio di trovare il modo migliore per affrontare il problema.
Poi ci sono i violenti di destra e di sinistra. E questi si condannano. senza mezze misure. E non mi pare avvenga con la necessaria chiarezza. il che e’ preoccupante, come se avere un compagno o un camerata in più’ sia da anteporsi alla sua ripugnanza. Non c’è’ nulla di innocente in quella bieca faziosità.
In conclusione una proposta: ritirate la mozione, troviamoci come capogruppo e scriviamo una mozione di condanna di ogni forma di violenza che sia di destra o di sinistra, che sia di matrice fascista o di matrice marxista.
Facciamo uno sforzo di unita’, di inclusione sulla base delle convinzioni democratiche e liberali, dell’antifascismo e dell’antitotalitarismo.