Vladimir Putin, la stoccata di Vittorio Feltri: comunismo e grilletto facile, a sinistra dimenticano che è uno di loro.
Nelle due ultime settimane la stampa, i telegiornali e i talk show italiani hanno presentato Vladimir Putin come un nazifascista, una fotocopia di Hitler perché ha invaso proditoriamente l’Ucraina. Il suo volto è stato deturpato spesso con i baffetti del famigerato dittatore tedesco, per fortuna defunto. Si tratta di una falsità, di una distorsione polemica volta a imbrattare di bugie la realtà. Infatti si dà il caso che fior di documenti, uno dei quali ve lo offro io avendolo recuperato tra le mie scartoffie, smentiscano certe forzature. Mi riferisco a un intervento del presidente della Russia a margine del Congresso del Fronte popolare ex sovietico nel gennaio 2016. Il capo del Cremlino dichiarò solennemente durante il dibattito che «le idee comuniste e socialiste mi sono sempre piaciute». Aggiunse: «A differenza di molti funzionari, non ho stracciato la tessera del partito, non l’ho bruciata». Inoltre: «La mia tessera esiste ancora da qualche parte». Più chiaro di così il despota moscovita non poteva essere.
Comunista era e comunista è rimasto nel cuore e nella mente, altro che nazista. I compagni italiani che oggi attaccano Vladimir sappiano che costui è uno di loro, un mascalzone il quale ha sostituito la falce e martello con i missili e i cannoni che stanno radendo al suolo l’intera Ucraina. Diciamolo senza edulcorare le parole: il comunismo è una malattia mentale da cui si può migliorare ma non guarire. Putin era ed è rimasto rosso come rosse erano le Botteghe Oscure e come rosso era ed è Giorgio Napolitano che una classe politica miserabile ha voluto per ben due volte presidente della Repubblica italiana.
La sinistra nostrana è figlia del vecchio e inglorioso PCI, fratello del partito amato e mai tradito dal signorotto che, per nostalgia dell’impero URSS, sta occupando manu militari Kiev. Il nemico pubblico numero uno rimane il comunismo residuale dal grilletto facile, insensibile alla sacralità della vita, che non arretra neppure davanti a donne inermi e ai loro bambini che piangono disperati. Hitler con Putin c’entra come i cavoli a merenda. Siamo di fronte a gente crudele che non esitava a chiudere nei campi di concentramento della Siberia chiunque non si inchinasse al bolscevismo disumano. Smettiamola di raccontarci bugie: il male assoluto è il comunismo spietato che ha sterminato anche migliaia di ebrei senza neppure essere deplorato. Non conoscere la storia è un delitto imperdonabile.
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