Con una trovata ad effetto scovando un titolo efficace ” Tassa sull’ ombra” il Pd riesce a conquistarsi per qualche momento l’onore delle cronache. Ma come spesso accade le argomentazioni a supporto del brillante titolo sono sbagliate, improprie e raffazzonate. in una parola : SCIOCCHEZZE. Se istituissi una tassa sulle Sciocchezze , il PD ( qualcuno del PD) sarebbe il maggior contribuente del Comune e credo proprio che potremmo abbassare le tasse per tutti gli altri cittadini. Di seguito vi do’ le spiegazione dei ” CANONI NON RICONITORI” il cui obiettivo era quello di evitare ulteriori inasprimenti fiscali per i cittadini di Muggio’.
La polemica sulla c.d. “tassa sull’ombra” risale agli anni novanta del secolo scorso, e riguarda la T.O.S.A.P. dovuta sulla proiezione ortogonale al suolo della tenda posta a protezione delle vetrine e delle merci esposte nei pubblici esercizi e negli esercizi commerciali.
In proposito, mi permetto di segnalare che:
• nello schema di regolamento comunale per l’applicazione dei canoni non ricognitori, le tende da sole non sono elencate tra le fattispecie interessate dal canone;
• che, a Muggiò, le tende da sole non pagano nemmeno la T.O.S.A.P.: il Consiglio Comunale, con provvedimento n. 17 del 24.02.1998, ha deliberato di “non assoggettare alla tassa le occupazioni con tende e simili, fisse o retrattili, aggettanti direttamente sul suolo pubblico”, attribuendo a tale disposizione effetto retroattivo.
Nessuna “tassa sull’ombra”, dunque, nè per il futuro, nè per il passato.
Quanto alle insegne, che peraltro pagano l’imposta comunale sulla pubblicità solo se superano i 5 mq., vi è carenza del presupposto della T.O.S.A.P. e del canone non ricognitorio, in quanto insistono di norma su aree private.
E anche se dovessero insistere, in tutto o in parte, sul suolo pubblico, non sono, comunque, fattispecie contemplate nello schema di regolamento comunale per l’applicazione dei canoni non ricognitori.
Quindi, nessun “fiorino” nemmeno per le insegne.
Dovendo prevedere ulteriori sviluppi in sede consiliare, anticipo che nulla è dovuto nemmeno per i balconi, che non sono contemplati tra le fattispecie interessate dal canone non ricognitorio e sono epressamente esclusi dall’ambito di applicazione della T.O.S.A.P.
Ciò detto, mi permetto di ricordare quali erano gli obbiettivi che come Giunta Comunale ci eravamo prefissi nell’intento di calmierare il prelievo sui redditi e sugli immobili:
• individuare una fonte di gettito con impatto minimo sulla popolazione residente e sull’economia insediata;
• indirizzare il prelievo su quelle occupazioni che, per destinazione o perché di dimensioni inferiori a 0,5 mq., sono di fatto esenti T.O.S.A.P. (ad esempio, pensiline alle fermate degli autobus anche se contengono messaggi pubblicitari, cartelli e cartelloni pubblicitari) e/o che producono un gettito T.O.S.A.P. sproporzionato rispetto al beneficio economico potenzialmente ritraibile dalla concessione (ad esempio, le reti tecnologiche ENEL e TELECOM per cui la T.O.S.A.P. dovuta è pari a 0,81 €/utenza).
In coerenza con gli obbiettivi predetti, non abbiamo istituito ulteriori prelievi sui residenti, ad es. tralasciando di applicare il canone non ricognitorio ai passi carrabili, né sull’economia insediata, evitando di colpire ad. es. i tavolini dei bar.
I cittadini e gli operatori commerciali di Muggiò, dunque, ci hanno solo “guadagnato”, ove si pensi che il gettito dei canoni non ricongitori è stimato in € 90.000 e che senza questo gettito si sarebbe reso necessario, ad es., elevare a 0,905 % l’aliquota ordinaria dell’I.mu.
La spiegazione e’ tecnica . Ho cercato di renderla ” capibile ” da tutti e anche per quelli del PD.